Dr. Eduardo Vitiello - Psicologo, Psicoterapeuta, Esperto in Sessuologia Clinica Roma e Napoli
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Solo Parole?

Nella Psicoterapia della Gestalt diversi sono  gli spunti a cui l'individuo può attribuire un significato nella direzione dell'autocompimento e dell'autorealizzazione; tra questi stimoli vanno sicuramente annoverate le espressioni artistiche tutte, quali la poesia, i suoni, una scultura, una canzone, una massima filosofica od il passo di un libro...

in questa pagina voglio offrire alcuni dei miei passi preferiti...

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Nessuno è nato sotto una cattiva stella; 
ci sono semmai uomini che guardano male il cielo.
(Dalai Lama)

"Tutto è", Mario Mastropaolo

"Quando tutti avranno smesso di spiegare il perché delle cose,

solo allora capiremo che la luna esiste per partecipare ad un incontro d’amore,

la risacca per ricordare la pulsazione dell’universo e la sinfonia,

il suono registrato dall’anima, di un mare in tempesta.

Perché solo quando finiscono i perché delle cose, emerge il mondo dell’essere.

Tutto è. Un movimento costante, infinito, di una pulsazione, 

di un cuore che consente attraverso 

un battito, il movimento della vita."

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"In un sutra, Buddha raccontò una parabola: Un uomo che camminava per un campo si imbatté in una tigre. Si mise a correre, tallonato dalla tigre. Giunto a un precipizio, si afferrò alla radice di una vite selvatica e si lasciò penzolare oltre l'orlo. La tigre lo fiutava dall'alto. Tremando, l'uomo guardò giù, dove, in fondo all'abisso, un'altra tigre lo aspettava per divorarlo. Soltanto la vite lo reggeva. Due topi, uno bianco e uno nero, cominciarono a rosicchiare pian piano la vite. L'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l'altra spiccò la fragola. Com'era dolce!".


101 storie zen

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"Fu nel parco di un manicomio che incontrai un giovane con il volto pallido e bello, colmo di stupore. E sedetti accanto a lui sulla panca, e dissi, "Perchè sei qui?". E lui mi rivolse uno sguardo attonito e disse: "E' una domanda poco opportuna, comunque risponderò. Mio padre voleva fare di me una copia di se stesso,e così mio zio. Mia madre vedeva in me l'immagine del suo illustre genitore. Mia sorella mi esibiva il marito marinaio come il perfetto esempio da seguire. Mio fratello riteneva che dovessi essere identico a lui: un bravissimo atleta. "E anche i miei insegnanti, il dottore in filosofia,e il maestro di musica, e il logico,erano ben decisi: ognuno di loro,voleva che io fossi il riflesso del suo volto in uno specchio. "Per questo sono venuto qui. Trovo l'ambiente più sano. Qui almeno posso essere ME stesso". E di scatto si volse verso me e chiese: "Anche tu sei qui a causa dell'educazione e dei buoni consigli?". Ed io risposi:" No, sono qui in visita". E lui disse:" Ah, ho capito. Vieni dal manicomio dall'altra parte del muro"."

Il Folle, Kahlil Gibran

"...non abbiate paura dei vostri incubi, vi stanno offrendo solo l'opportunità di mettere l'attenzione sulle vostre parti più nascoste, ricacciate, rifiutate, di cui vi vergognate, che ritenete socialmente inaccettabili...il cammino verso una vita veramente vissuta passa anche attraverso l'accettazione e l'attraversamento di queste vostre parti..."
E. Vitiello

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"Quando i blocchi di dolore, di dispiacere, rabbia e disperazione si fanno più forti e più grossi, premono per salire nella coscienza mentale, nel soggiorno a reclamare la nostra attenzione. Essi desiderano emergere, ma noi non li vogliamo, perchè ci fanno stare male solo a vederli.

Non avendo nessuna voglia di affrontarli, usiamo riempire il soggiorno con altri ospiti: prendiamo in mano un libro, accendiamo la tv, andiamo a fare un giro in macchina... qualunque cosa pur di tenere occupato il soggiorno.

Abbracciare il tuo dolore e il tuo dispiacere con l'energia della presenza mentale è esattamente come massaggiare la coscienza invece che il corpo.

Quando togli l'imbargo e i blocchi di dolore affiorano ti tocca soffrire, almeno un po', non c'è modo di evitarlo. Occorre imparare ad abbracciare questo dolore. Dopo che avrai abbracciato per qualche tempo i tuoi dolori, essi torneranno in cantina e si ritrasformeranno in semi.

Se invitiamo il seme della paura ad uscire allo scoperto, siamo anche meglio equipaggiati per prenderci cura della rabbia.

E' la paura a generare la rabbia: quando hai paura non sei in pace e questo tuo stato diventa il terreno dove la rabbia può crescere.

La paura si fonda sull'ignoranza, mancanza di chiara comprensione.

Immergi quotidianamente la tua rabbia, la tua disperazione, la tua paura in un bagno di presenza mentale: la pratica di invitare i semi ogni giorno per abbraccaiarli è molto salutare.

Dopo svariati giorni o settimane di questa pratica, avrai generato una buona circolazione nella tua psiche. La presenza mentale lavora come un massaggio delle formazioni interne, dei tuoi blocchi di sofferenza. Questi devono poter circolare liberamente, dentro di te, possono farlo soltanto se non ne hai paura. Se impari a non avere paura dei tuoi nodi di sofferenza, puoi imparare anche ad abbracciarli con l'energia della consapevolezza e a trasformarli.".

"Abbracciare il dolore" Thich Nhat Hanh

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"Il mio amico aprì il cassetto del comodino di sua moglie e ne estrasse un pacchetto avvolto in carta di riso.
"Questo-disse- non è un semplice pacchetto.........è biancheria intima"
Gettò la carta che lo avvolgeva e osservò la seta squisita ed il merletto.
"Lo comprò la prima volta che andammo a New York 8/9 anni fa".
"Non lo usò mai.....lo conservò per un'occasione speciale"
"Bene credo che questa sia l'occasione giusta".
Si avvicinò al letto e collocò il capo vicino alle altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri.
Sua moglie era appena morta.
Girandosi verso di me mi disse "Non conservare niente per un'occasione speciale,ogni giorno che vivi è un'occassione speciale".
Sto ancora pensando a queste parole che hanno cambiato la mia vita.
Adesso leggo di + e pulisco meno,mi siedo in terrazzo e ammiro il paesaggio senza fare caso alle erbacce del giardino.Passo + tempo con la mia famiglia e gli amici e meno tempo lavorando.Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze da godere,non sopravvivere.Ormai non conservo nulla.Uso i miei bicchieri di cristallo tutti i giorni,mi metto la giacca nuova per andare al super mercato se decido così e ne ho voglia.Ormai non conservo il mio miglior profumo per feste speciali,lo uso tutte le volte che voglio farlo.Le frasi "un giorno" e "uno di questi giorni" stanno sparendo dal mio vocabolario.Se vale la pena vederlo,ascoltarlo o farlo adesso.
Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico,se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti prendiamo tanto alla leggera.Credo che avrebbe chiamato i suoi famigliari e gli amici intimi.Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsi o fare la pace per una possibile lite passata.
Mi piace pensare che sarebbe andata a magiare cibo cinese,il suo preferito.Sono queste piccole cose non fatte che mi infastidirebbero se sapessi che le mie ore sono contate.
Infastidito perchè smisi di vederei buoni amici con i quali mi sarei rimesso in contatto "un giorno";infastidito e triste perchè non dissi ai miei fratelli e ai miei figli con sufficiente frequenza quanto li amo.Adesso cerco di non ritardare o trattenere nulla che aggiungerebbe risate ed allegria alle nostre vite.Ed ogni giorno dico a me stesso che questo è un giorno speciale.Ogni giorno,ogni ora,ogni minuto è speciale."